Paracelso – uno scienziato, medico e filosofo del Quattrocento – spiega il significato profondo del mare “Il luogo dove vi è più energia al mondo è quello dove l’elemento acqua si unisce all’elemento terra. In riva al mare, al Sole, dove anche l’elemento fuoco è presente, l’energia è ancora maggiore. A cui si unisce la forza dell’aria, data dalla brezza del vento”.
Ma questa energia, questa immensa ricchezza, sappiamo salvaguardarla? Quale la sua salute delle nostre acque? Legambiente, attraverso il progetto “Goletta Verde” ha analizzato dei campioni d’acqua in tutta Italia, i risultati purtroppo sono stati disastrosi.
Ogni 62 chilometri di costa c’è una zona inquinata: dei 266 campioni di acqua relativi a mari italiani che sono stati valutati, quasi la metà è contaminato da cariche batteriche, che superano le soglie sancite dalle normative Europee.
Situazione molto grave anche per le acque di ruscelli, foci e canali: l’inquinamento di questi ultimi è provocato soprattutto dal malfunzionamento o dalla totale mancanza di depuratori.
Lazio, Campania, Calabria e Toscana sono le regioni con il maggior numero di punti di mare “inquinati”. Invece le regioni virtuose sono Puglia, Veneto e Basilicata,
Per quanto riguarda i laghi sono oltre i limiti di legge 42 dei 126 prelievi eseguiti, i più inquinati sono risultati il Lario in Lombardia, la sponda Lombarda del Lago di Garda e la sponda piemontese del lago Maggiore.
Una fotografia preoccupante quella scattata da questi monitoraggi. Per questo insieme a Lega Ambiente torniamo nuovamente a ribadire l’urgenza di destinare più investimenti per efficientare la depurazione e completare la rete fognaria, a partire dall’utilizzo delle risorse europee del PNRR. L’Unione Europea, ha più volte ammonito l’Italia avviando ben quattro procedure d’infrazione per il mancato adeguamento alla direttiva europea sui reflui, due delle quali già sfociate in condanna per le quali la Penisola sta pagando multe salate. Ma nell’affrontare il problema della cattiva depurazione, per Lega Ambiente auspica più controlli alle foci e lungo i corsi d’acqua e promuovere più informazione tra i bagnanti.
«Se circa un terzo delle nostre analisi dà esito negativo ormai da diversi anni – rileva il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo – vuol dire che poco o nulla è stato fatto per uscire dall’emergenza depurativa. Un’emergenza cronica che ci costerà centinaia di milioni di euro nei prossimi anni, a causa del pagamento di multe che l’Europa non ci condonerà».
Durante il periodo dei prelievi sulle due Golette si è parlato anche di crisi climatica e sociale, conflitti, siccità e caro bollette. Ciò che si auspica sono «politiche strutturali e soluzioni concrete che non lascino indietro nessuno», indicando l’eolico off-shore come «il futuro del nostro sistema energetico» e «la necessità di una gestione equa, sostenibile e razionale della risorsa idrica di fronte alla scarsità d’acqua».
E’ necessario chiedere a gran voce l’impegno della Politica per arginare questa emergenza, ancor di più è necessario continuare coinvolgere le giovani generazioni attivando progetti di salvaguardia delle comunità e dei territori, così che tutti sentano il mare una “propria” ricchezza.