Oggigiorno, la filiera alimentare mondiale è controllata da poche multinazionali. Tale filiera abbraccia qualunque settore, dalle sementi ai pesticidi, dalla trasformazione industriale alla distribuzione commerciale. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul rapporto Ipes-Food presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Circa un miliardo e mezzo di produttori agricoli si ritrovano sotto i dettami di poche multinazionali, perdendo così il loro potere contrattuale e mettendo inoltre a rischio la libertà di scelta dei consumatori, gli standard di qualità e sicurezza alimentare, oltre che la stessa sovranità alimentare. Secondo la Fao, attualmente è stato perso circa il 75 per cento della biodiversità mondiale a causa delle monoculture portate avanti da queste grandi società.
Per ogni alimento acquistato al costo di 1 euro, al produttore arrivano meno di 15 centesimi, mentre il resto viene spartito tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale; a causa delle speculazioni del mercato, il prezzo di un prodotto subisce delle variazioni di prezzo fino a 7 volte tanto, alimentando una forte ingiustizia lungo la catena di distribuzione in cui molto spesso il lavoratore agricolo è sottopagato. Tutto ciò ha destato preoccupazioni anche nell’Unione europea, avviando dei negoziati con il Consiglio dei ministri e la Commissione Ue, per contenere ed eliminare le pratiche commerciali sleali dalla catena alimentare e la forte speculazione che essa subisce. Da anni il settore agricolo chiede una normativa per garantire una filiera agricola e alimentare più giusta, più trasparente, più equa e più sostenibile in tutta l’Unione Europea.
Ed è anche per questa ragione che la Fondazione Campagna Amica e Coldiretti stanno portando avanti una petizione europea sull’obbligo di tracciabilità per le etichette dei prodotti agroalimentari commercializzati in Europa. Solo grazie alla conoscenza della provenienza del prodotto, il consumatore avrà la possibilità di acquistare con consapevolezza e influenzare la fliera alimentare prediligendo i prodotti locali e che preservino la biodiversità e proteggano i nostri agricoltori.
Multinazionali e filiera alimentare in pillole (dati Coldiretti)
- Sementi e pesticidi – Dopo le fusioni di Dow-Dupont, Bayer-Monsanto e ChemChina-Syngenta, tre aziende potrebbero controllare più del 70% dei prodotti fitosanitari per l’agricoltura e più del 60% delle sementi a livello globale.
- Commercio cereali – Il 90 % del mercato globale dei cereali e’ controllato da soli quattro gruppi mondiali, ADM-Archer Daniels Midland (USA), Bunge (USA), Cargill (USA), Louis Dreyfus Commodities (Francia).
- Industria alimentare – Le 10 più grandi aziende di cibo e bevande possiedono il 37,5 % della quota di mercato mondiale delle prime 100.
- Distribuzione organizzata – Nella distribuzione organizzata i 10 più grandi rivenditori di generi alimentari coprono il 29,3% delle vendite mondiali.