Il 25 settembre 2021 alla vigilia della PreCOP26 di Milano, la cosiddetta COP Giovani fortemente voluta dal governo italiano, Papa Francesco ricevette una delegazione di 50 giovani del progetto “Giovani e ambiente” di Earth Day Italia.
In quell’occasione il Santo Padre si rivolse così ai ragazzi:
“Voi non siete il futuro, siete il presente. Noi siamo in evoluzione e dobbiamo andare avanti, dovete farlo per il vostro futuro e quello dei vostri figli. Vi auguro di fare chiasso, fatevi sentire!”.
E i ragazzi si sono fatti sentire. La loro voce, catalizzata non solo nella straordinaria figura di Greta Thunberg, si è alzata con forza a Milano, facendo sentire la sua eco a Glasgow nella COP26.
Poche settimana dopo, la COP26 di Glasgow fece tanti passi in avanti sul fronte della consapevolezza della causa dei problemi, ma il finale fu in chiaroscuro, da una parte confermando l’ambizioso impegno a contenere il riscaldamento globale entro il grado e mezzo a fine secolo, ma ancora una volta senza la capacità di compiere le scelte radicali e coraggiose, indispensabili per raggiungere un obiettivo tanto sfidante.
Quest’anno la COP Giovani si è svolta a New York, più dimessa della precedente per la verità, come minore è l’attesa per una COP27 che rischia di passare sotto silenzio, oscurata dalla delicatissima situazione internazionale e da una crisi energetica che da il là a chi vorrebbe rallentare la transizione ecologica.
Ma i ragazzi non demordono. Il “Fate Chiasso” di Papa Francesco è diventato il mood che accompagna tutte le iniziative che vedono Earth Day lavorare con i più giovani, invitandoli a reclamare il proprio posto e a far sentire la propria voce contro il cambiamento climatico, a tutela del Pianeta e del proprio futuro.
Ed è proprio per “fare chiasso” che durante l’ultima Giornata Mondiale della Terra, Earth Day Italia ha lanciato la Call4Earth invitando giovani e giovanissimi a condividere le proprie idee per un futuro più equo e sostenibile.
Studenti, universitari e giovani startupper sono stati invitati a partecipare presentando progetti innovativi in grado di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030.
I giovani, come sempre, hanno risposto. Giovani imprenditori hanno condiviso progetti concreti che partono dai territori, idee sostenute da intuizioni e da studi personali. A volte sogni di un futuro migliore, altre volte progetti molto concreti, visionari nella tecnologia, ma estremamente pragmatici.
Tantissimi altri ragazzi si sono invece cimentati in un hackathon, recentemente organizzato con Unicef e IAIA Italia, impegnandosi nella progettazione di soluzioni concrete alle problematiche ambientali di alcune provincie italiane e rivelando una profondità di pensiero pari solo alla creatività tipica di chi riesce a muoversi senza quelle sovrastrutture che troppo spesso frustrano il processo di cambiamento.
Il risultato è in una pubblicazione che arriverà a Sharm el-Sheikh, sui tavoli dei delegati di COP27, testimonianza dell’impegno di chi vuole fare la propria parte per un futuro davvero sostenibile, nei fatti e non soltanto nelle parole.
Forse è ingenuo pensare che tra quelle pagine si nasconda l’uovo di Colombo, la semplice soluzione a problemi tanto complessi, ma quello che invece emerge chiaramente è il trasporto di questi giovani, la loro voglia di partecipare, di essere coinvolti, la disponibilità nel mettersi a servizio della collettività, consapevoli della gravità della situazione, ma convinti di poter dare più di una mano.
Agli uomini e alle donne chiamati a prendere decisioni tanto importanti per il futuro della Casa Comune la responsabilità di far propri tali sentimenti e di dare a questi ragazzi la risposta che meritano la loro passione e il loro talento.